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L'Avv. VANIA SCIARRA è avvocato matrimonialista specializzato nel diritto di famiglia, in particolare nella soluzione stragiudiziale e giudiziale delle controversie in ambito matrimoniale, SEPARAZIONI e DIVORZI, e nell'ambito di CONVIVENZA more uxorio.
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 SEPARAZIONE E DIVORZIO -

Mantenimento figli ridotto se il papà paga già il mutuo 

Per la Cassazione è coretto ridurre l'importo che il padre deve alla moglie, da cui si è separato, a titolo di contributo per il mantenimento del figli, se provvede già a pagarle metà del mutuo, valutate le rispettive situazioni

Mantenimento figli e mutuo

La Cassazione respinge le rimostranze della moglie separata nei confronti della decisione della Corte di Appello, che ha ridotto da 650 a 500 euro il contributo per il mantenimento mensile dei figli. Del resto, osservano gli Ermellini, alla luce delle rispettive situazioni economiche e valutati gli oneri che gravano già sull'uomo, la somma di 500 euro appare più che congrua, tanto più che l'uomo paga metà del mutuo contratto dalla moglie. Questa l'interessante decisione contenuta nell'ordinanza della Cassazione n. 28237/2022.

Assegno per i figli ridotto da 650 a 500 euro

Alla suddetta decisione si addiviene perché in sede di appello, in riforma della decisione di primo grado, viene ridotto a 500 euro mensili il contributo al mantenimento che il padre deve alla moglie a titolo di contributo al mantenimento dei figli. La riduzione viene riconosciuta in favore dell'obbligato perché costui paga già la metà del mutuo contratto dalla moglie e perché quest'ultima percepisce mensilmente dai genitori una somma di 260 euro per la locazione di un'unità immobiliare.

Il marito non ha mai contestato il maggior importo dovuto

La moglie, contrariata per la riduzione dell'importo suddetto, ricorre in Cassazione perché ritiene che siano state violate le regole e i criteri per la determinazione delle somme che devono essere corrisposte per il mantenimento dei figli. Nel prendere detta decisione la Corte ha trascurato di prendere in considerazione il tenore di vita coniugale, le esigenze dei figli, i tempi di permanenza della prole con ciascun genitore e le rispettive condizioni economiche dei coniugi.

Nel secondo motivo invece deduce l'omesso esame della mancata contestazione da parte del padre di dovere in realtà 650 euro per il mantenimento dei figli e 259 euro per la rata del mutuo.

Corretto l'importo per i figli comparando le situazioni dei coniugi

La Cassazione però rigetta il ricorso, ritenendo infondate entrambe le doglianze sollevate.

La prima contestazione è infondata perché in realtà la Corte di Appello ha comparato le situazioni economiche dei coniugi, ha considerato le esigenze dei minori e alla luce degli oneri che già gravavano sul marito, ha ritenuto più che congruo il contributo per il mantenimento di 500 euro mensili per i figli.

Manifestamente infondata anche la seconda lamentela perché l'uomo si era detto disposto al versamento della maggiore somma indicata dalla moglie, solo "a titolo conciliativo (…) senza alcun riconoscimento di manifestazione di volontà vincolante."