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L'Avv. VANIA SCIARRA è avvocato matrimonialista specializzato nel diritto di famiglia, in particolare nella soluzione stragiudiziale e giudiziale delle controversie in ambito matrimoniale, SEPARAZIONI e DIVORZI, e nell'ambito di CONVIVENZA more uxorio.
E' possibile ricevere assistenza legale - oggi grazie anche all'introduzione del PCT (Processo Civile Telematico) - SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE, ed in tempi brevissimi, grazie agli interventi legislativi di modifica apportati in materia con il D.L. 12 settembre 2014 n. 132 (G.U. n. 212 del 12.09.2014)(Procedura di negoziazione assistita da un avvocato - Divorzio breve).




SEPARAZIONE E DIVORZIO - SPESE STRAORDINARIE: Sono “ordinarie” le spese universitarie dei figli

 

Sono “ordinarie” le spese universitarie dei figli

Cassazione Civile sentenza n.34100-2021

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n.34100/2021 che di seguito si riporta, ha affrontato il tema dell’ordinarietà/straordinarietà delle spese universitarie dei figli. Secondo gli ermellini dette spese non sono imprevedibili ma rientrano nell’ordinario regime di vita dei figli e, pertanto, devono essere considerate spese ordinarie a tutti gli effetti.

 

SEPARAZIONE E DIVORZIO: Affido figli: tempi uguali con mamma e papà per 'ritrovare la serenità'

 

SEPARAZIONE E DIVORZIO - Affido figli: tempi uguali con mamma e papà per 'ritrovare la serenità'

La Corte d'Appello di Perugia conferma l'affido paritetico e il mantenimento diretto del figlio disposti dal tribunale in primo grado. Per i giudici in tal modo il bambino "ha ritrovato la serenità"

Il bambino deve passare pari tempo con mamma e papà e addio assegno di mantenimento a favore di un contributo diretto da parte di entrambi i genitori. Questo il succo della decisione (n. 479/2021 sotto allegata) della sezione civile della Corte d'appello di Perugia (presidente Claudia Matteini) che ha confermato la sentenza di primo grado, dando ragione al padre difeso dall'avv. Simone Marchetti (vedi anche Pari tempo con mamma e papà e addio assegno di mantenimento).

Affido paritetico per ritrovare "la serenità"

Il giudice d'appello conferma, quindi, l'affido paritetico e il mantenimento diretto rigettando il ricorso della madre che aveva presentato reclamo avverso il provvedimento di primo grado del tribunale che aveva disposto il collocamento del figlio con tempi uguali presso entrambi i genitori e senza prevedere alcun assegno di mantenimento, in considerazione dei redditi pressochè omogenei degli ex coniugi.

Per la Corte umbra, è proprio grazie alla frequentazione paritetica dei genitori che il bambino ha superato in parte le criticità della separazione, ritrovando "un'armonia". Per cui non vi sono motivi per ridurre i tempi di permanenza presso il padre, come vorrebbe la madre, perché anzi questa riduzione "potrebbe essere vissuta male dal bambino che in questo modo ha invece ritrovato almeno in parte la sua serenità".

Addio assegno di mantenimento

Confermato anche l'addio all'assegno di mantenimento, rilevando la correttezza del provvedimento del tribunale di Perugia che, in ragione dei redditi dei genitori, ha disposto che ciascuno di loro, nel periodo di permanenza del figlio presso di sè, provveda a tutto l'occorrente senza pagare nessun importo all'altro.

Avv. Marchetti: "Affido paritetico e mantenimento diretto diventino la regola"

Grande soddisfazione esprime l'avv. Simone Marchetti, legale del padre: "L'iter logico-giuridico seguito dal Tribunale di Perugia mi era parso da subito inattaccabile. E la Corte d'Appello bene ha fatto a rigettare nel merito il reclamo della madre, confermando quindi che l'interesse superiore del figlio sia quello di stare con entrambi i genitori secondo tempistiche paritarie".

"Parimenti ineccepibile - prosegue Marchetti - la statuizione sul mantenimento diretto, anche perchè se i genitori hanno redditi ed oneri simili, come nel caso di specie, non si capisce a che titolo uno dei due debba versare all'altro una somma di denaro".

"L'auspicio, pro futuro - conclude l'avvocato - è che l'affido paritetico e, conseguentemente, il mantenimento diretto possano diventare finalmente la regola e non più l'eccezione, come purtroppo avvenuto finora".

SEPARAZIONE E DIVORZIO: Bonus genitori separati, arriva assegno da 800 euro al mese

 

Bonus genitori separati, arriva assegno da 800 euro al mese

Assegno da 800 euro al mese per i genitori separati o divorziati messi in crisi dall’emergenza entra nel decreto fiscale. Serviranno per pagare l’assegno di mantenimento a figli o ex coniugi, in caso di difficoltà economiche.

L’emendamento della Lega (a prima firma Matteo Salvini) per l’istituzione di un fondo per genitori separati entra nel decreto fiscale approvato nella notte dalle commissioni Finanze e Lavoro, decreto che mercoledì arriva in Aula. 

Il contributo era stato introdotto dal Decreto Sostegni, ma non si era sbloccato per la mancanza del decreto attuativo.

Il bonus, che servirebbe ad aiutare i genitori divorziati a continuare a versare gli assegni di mantenimento per i figli, è stato finanziato con 10 milioni di euro per il 2021 e consiste in un assegno mensile da 800 euro massimo.

Possono richiederlo i genitori lavoratori che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività lavorativa a causa della pandemia di Covid e per questo non sono in grado di garantire il versamento dell’assegno di mantenimento.

Chi può farne domanda? Il genitore separato o divorziato che vive da solo ed è in difficoltà a versare l’assegno di mantenimento per il proprio figlio (o i propri figli) all’ex coniuge con cui i minori vivono. L’importo su ciascun assegno “staccato” sarà stabilito in base alla situazione reddituale degli ex-coniugi. Chi ne ha diritto potrà comunque ricevere fino a un massimo di 800 euro mensili, somma che coprirà in parte o completamente l’assegno di mantenimento da versare ai figlio. I fondi messi a disposizione dal governo servono esclusivamente come contributo per gli assegni per il mantenimento dei figli. Non coprono in alcun modo  la somma che spetta al coniuge (o ex coniuge) a seguito di separazione o di scioglimento del matrimonio.

Secondo i dati  della sezione Famiglia del Tribunale di Roma rielaborati dall’Associazione Diritto e Psicologia della Famiglia, nel 2020 le separazioni legali sono diminuite del 15% rispetto all’anno precedente, i divorzi del 20%. Questo non perché si vada più d’accordo, ma perché non si hanno le risorse per gestire una separazione