SEPARAZIONE E DIVORZIO - Affido
figli: tempi uguali con mamma e papà per 'ritrovare la serenità'
La Corte
d'Appello di Perugia conferma l'affido paritetico e il mantenimento diretto del
figlio disposti dal tribunale in primo grado. Per i giudici in tal modo il
bambino "ha ritrovato la serenità"
Il bambino deve passare pari tempo con mamma e papà e
addio assegno
di mantenimento a favore di un contributo diretto da parte di
entrambi i genitori. Questo il succo della decisione (n. 479/2021 sotto
allegata) della sezione civile della Corte d'appello di Perugia (presidente
Claudia Matteini) che ha confermato la sentenza
di primo grado, dando ragione al padre difeso dall'avv. Simone Marchetti (vedi
anche Pari tempo con mamma e papà e addio
assegno di mantenimento).
Affido paritetico per ritrovare
"la serenità"
Il giudice d'appello conferma, quindi, l'affido
paritetico e il mantenimento
diretto rigettando il ricorso della madre che aveva presentato
reclamo avverso il provvedimento di primo grado del tribunale che aveva
disposto il collocamento del figlio con tempi uguali presso entrambi i genitori
e senza prevedere alcun assegno
di mantenimento, in considerazione dei redditi pressochè omogenei
degli ex coniugi.
Per la Corte umbra, è proprio grazie alla
frequentazione paritetica dei genitori che il bambino ha superato in parte le
criticità della separazione, ritrovando "un'armonia". Per cui non vi
sono motivi per ridurre i tempi di permanenza presso il padre, come vorrebbe la
madre, perché anzi questa riduzione "potrebbe essere vissuta male dal
bambino che in questo modo ha invece ritrovato almeno in parte la sua
serenità".
Addio assegno
di mantenimento
Confermato anche l'addio all'assegno di mantenimento,
rilevando la correttezza del provvedimento del tribunale di Perugia che, in
ragione dei redditi dei genitori, ha disposto che ciascuno di loro, nel periodo
di permanenza del figlio presso di sè, provveda a tutto l'occorrente senza
pagare nessun importo all'altro.
Avv. Marchetti: "Affido
paritetico e mantenimento
diretto diventino la regola"
Grande soddisfazione esprime l'avv. Simone Marchetti,
legale del padre: "L'iter logico-giuridico seguito dal Tribunale di
Perugia mi era parso da subito inattaccabile. E la Corte d'Appello bene ha
fatto a rigettare nel merito il reclamo della madre, confermando quindi che
l'interesse superiore del figlio sia quello di stare con entrambi i genitori
secondo tempistiche paritarie".
"Parimenti ineccepibile - prosegue Marchetti - la
statuizione sul mantenimento
diretto, anche perchè se i genitori hanno redditi ed oneri simili,
come nel caso di specie, non si capisce a che titolo uno dei due debba versare
all'altro una somma di denaro".
"L'auspicio, pro futuro - conclude l'avvocato - è
che l'affido paritetico e, conseguentemente, il mantenimento
diretto possano diventare finalmente la regola e non più
l'eccezione, come purtroppo avvenuto finora".