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L'Avv. VANIA SCIARRA è avvocato matrimonialista specializzato nel diritto di famiglia, in particolare nella soluzione stragiudiziale e giudiziale delle controversie in ambito matrimoniale, SEPARAZIONI e DIVORZI, e nell'ambito di CONVIVENZA more uxorio.
E' possibile ricevere assistenza legale - oggi grazie anche all'introduzione del PCT (Processo Civile Telematico) - SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE, ed in tempi brevissimi, grazie agli interventi legislativi di modifica apportati in materia con il D.L. 12 settembre 2014 n. 132 (G.U. n. 212 del 12.09.2014)(Procedura di negoziazione assistita da un avvocato - Divorzio breve).




Accedere a Facebook per spiare il partner è reato



Accedere a Facebook per spiare il partner è reato
La condotta integra la fattispecie ex art. 615-bis c.p. di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico

Spiare il partner nell'era 2.0 si traduce spesso in intrusioni illegali sui social, soprattutto Facebook, e non più (o non solo) andare a "controllare" senza permesso le sue email o il suo cellulare. Tuttavia, gli ignari coniugi spioni spesso non sanno che questo comportamento può integrare un vero e proprio reato, come disposto dal codice penale e avallato dalla giurisprudenza in materia.

La Polizia Postale, infatti, ha rilevato un aumento considerevole di querele sporte da mogli e mariti che si ritrovano spiati su Facebook dal partner (o dall'ex dal quale si sono separati) che tenta di scovare le "amicizie" e i messaggi privati: l'art. 615-ter del c.p., tuttavia punisce espressamente un tale comportamento che integra un accesso abusivo a un sistema informatico o telematico.

Ai sensi della menzionata disposizione, rischia la reclusione fino a tre anni "Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo".

Il reato è stato introdotto nel 1993 al fine di tutelare la privacy, stante le sempre maggiori incursioni nei sistemi informatici, e rendere effettivo il cosiddetto jus excludendi alios, ossia escludere o impedire l'accesso altrui, anche relativamente al proprio domicilio informatico, ossia lo spazio virtuale nel quale il soggetto si muove intrattenendo relazione personali e svolgendo attività. 

Pertanto, questo spazio, seppur diverso dal "domicilio" in senso fisico, è stato ritenuto meritevole di tutela quale "espansione ideale dell'area di rispetto pertinente al soggetto interessato garantita dall'articolo 14 Cost. e penalmente tutelata nei suoi aspetti più essenziali e tradizionali dagli artt. 614 e 615 c.p.". Il suddetto reato è stato ritenuto sussistente anche in caso a essere spiata sia la mai altrui, alla quale si è illecitamente acceduto (per approfondimenti: Spiare le mail altrui è reato). 

Lo spionaggio del partner, tuttavia, anche se perpetrato con altri tipi di comportamenti, è stato spesso sanzionato, verificandosi diverse ipotesi di reato, indipendentemente dal fatto che il "colpevole" avesse addotto a giustificazione la volontà di voler accertare i comportamenti adulterini del coniuge: ciò in quanto i doveri di solidarietà imposti dal matrimonio non sono incompatibili con il diritto di riservatezza (per approfondimenti: Spiare il coniuge anche se ti tradisce è reato).