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L'Avv. VANIA SCIARRA è avvocato matrimonialista specializzato nel diritto di famiglia, in particolare nella soluzione stragiudiziale e giudiziale delle controversie in ambito matrimoniale, SEPARAZIONI e DIVORZI, e nell'ambito di CONVIVENZA more uxorio.
E' possibile ricevere assistenza legale - oggi grazie anche all'introduzione del PCT (Processo Civile Telematico) - SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE, ed in tempi brevissimi, grazie agli interventi legislativi di modifica apportati in materia con il D.L. 12 settembre 2014 n. 132 (G.U. n. 212 del 12.09.2014)(Procedura di negoziazione assistita da un avvocato - Divorzio breve).




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Il marocchino vive a Vicenza: «Ho già preso casa». E promette battaglia legale per ottenere la trascrizione dell’unione

VICENZA — La casa dove iniziare una vita assieme, a Vicenza, era già pronta, con tanti sogni e prospettive. Ma Abdelghani Bousetaoui, cuoco 30enne di origini marocchine, non potrà ottenere il ricongiungimento familiare e quindi abbracciare sua moglie Farah: gli uffici comunali del capoluogo berico gli hanno respinto la trascrizione dell’atto di matrimonio, avvenuto nel maggio 2012 a Marrakech, perché la sposa all’epoca aveva 15 anni: troppo giovane, l’ordinamento italiano pone infatti come limite inderogabile i 16. Il 30enne, emigrato quando aveva 5 anni e cittadino italiano dal 2010, si è visto bocciare dall´ufficiale dello Stato civile dell´anagrafe l’atto perchè contiene «elementi contrari all´ordine pubblico italiano». E niente trascrizione vuol dire niente ricongiungimento. Almeno per i prossimi tre anni. «La trascrizione può legittimamente avvenire solo alla scadenza del diciannovesimo anno di età della sposa» sostiene l’anagrafe, cioè al compimento della maggiore età più un anno, il tempo di promuovere, nel caso in cui fosse stata costretta, un’azione di nullità. «Farah non è stata costretta, ci siamo sposati per amore, siamo innamorati» spiega il cuoco, con già un matrimonio alle spalle. Nelle scorse settimane si è rivolto agli avvocati Paolo Mele senior e Agron Xhanaj, che hanno presentato ricorso al tribunale civile contro il rifiuto del Comune. «Un accertamento psico fisico su Farah – fanno sapere i legali – era già stato compiuto prima del matrimonio dall’autorità giudiziaria marocchina, che aveva anche nominato suo padre come tutore. Negando alla ragazza di venire a Vicenza si nega anche la possibilità di accertare la sua volontarietà e i suoi sentimenti. È inutile rimandare il problema di tre anni».