Separazione: addebito alla moglie che tradisce in camera da letto. Ma non sempre l'infedeltà equivale a colpa
La rilevanza delle modalità in cui avviene il tradimento e i casi in cui tradire può essere o non essere causa di addebito
Come abbiamo più volte avuto modo di affermare, il tradimento non costituisce, di per sé, causa di addebito della separazione se non rappresenta il fattore scatenante della crisi coniugale ed intervenga quindi in una crisi già in atto (v. Cassazione: il tradimento non giustifica l'addebito della separazione, ma ci sono delle eccezioni).
Ed è proprio su questo che si gioca la battaglia per l'addebito della separazione: il tradimento è avvenuto prima o dopo la fine del profondo legame affettivo sussistente tra i coniugi?
C'è una ipotesi però in cui il traditore non ha scampo: quello in cui il "misfatto" sia avvenuto nella camera da letto coniugale. In tal caso l'affronto è tale da non poter essere posto in secondo piano data la particolare offensività della condotta rispetto all'altro coniuge.
In una sentenza del 2014 (sentenza numero 7410 del 28 marzo 2014) la Cassazione fece scattare l'addebito della separazione nei confronti di una donna che aveva più volte incaricato la cameriera di famiglia di controllare attraverso le telecamere che il marito non rientrasse in casa mentre la padrona di casa si incontrava insieme al nuovo compagno nella camera da letto coniugale. Tale condotta apparve gravemente ingiuriosa per il marito, anche a causa del coinvolgimento di terze persone.
Successivamente la stessa Corte, con ordinanza numero 25337 del 16 dicembre 2015, ha ritenuto addebitabile una separazione anche per via di un tradimento "falso", confessato al compagno solo per ferirlo.