(ASCA) – Roma, 26 mar – Nell’Unione europea si celebrano sempre meno matrimoni, aumentano i divorzi e cresce il numero di bimbi nati al di fuori del nozze: nel 2011 la cifra si attestava intorno al 40%. Lo rivela l’Eurostat nel suo Rapporto sulle tendenze demografiche per l’occupazione e la situazione sociale dei Ventisette.
Sempre nel 2011, il Paese con il piu’ alto tasso di coppie ad aver ponunciato il fatidico si’ e’ stato Cipro (7,3%).
Ultima della fila invece Bulgaria (2,9%), poco sopra la Slovenia (3,2%), Lussemburgo (3,3%), Spagna, Italia e Portogallo tutti 3,4%).
La media euoropea si attesta al 4,4%, in diminuzione negli ultimi 11 anni, quando nel 2000 era il 5,2% dei cittadini Ue ad unirsi nel sacro vincolo. Negli anni ’90 era il 6,3%. Le analisi Eurostat si sono focalizzate su un campione di 1000 abitanti.
Il piu’ alto tasso di divorzi nell’Ue viene invece registrato in Lettonia, il piu’ basso a Malta, quando nell’intera Unione il numero di chi decide di sciogliere il proprio matrimonio e’ cresciuto. Nel 1990 ci sono infatti stati 1,6 divorzi ogni 1000 persone, 1,8 nel 2000 e 1,9 nel 2009. L’Italia si difende con meno di un divorzio ogni 1000, ovvero lo 0,9%, quasi allo stesso passo di Irlanda (0,7%) e Malta (0,1%).
La decrescita dei matrimoni nell’Ue e l’aumento dei divorzi si riflette tuttavia anche sull’aumento del numero di bambini nati al fuori del matrimonio. Nel ’90 tra i Ventisette la cifra si attestava al 17%, rispetto al 27% del 2000 e del 40% nel 2011.
Di recente, le percentuali piu’ elevate sono state registrate in Estonia (60%), Slovenia (57%), Bulgaria e Francia (entrambe 56%). Le piu’ basse in Grecia (7%), Cipro (17%) e Polonia (21%). Boom anche dell’Italia, che dal 6,5% del 1990 e 9,7% del 2000 passa persino al 23,4% di bambini nati fuori dalle nozze.
Sempre nel 2011, il Paese con il piu’ alto tasso di coppie ad aver ponunciato il fatidico si’ e’ stato Cipro (7,3%).
Ultima della fila invece Bulgaria (2,9%), poco sopra la Slovenia (3,2%), Lussemburgo (3,3%), Spagna, Italia e Portogallo tutti 3,4%).
La media euoropea si attesta al 4,4%, in diminuzione negli ultimi 11 anni, quando nel 2000 era il 5,2% dei cittadini Ue ad unirsi nel sacro vincolo. Negli anni ’90 era il 6,3%. Le analisi Eurostat si sono focalizzate su un campione di 1000 abitanti.
Il piu’ alto tasso di divorzi nell’Ue viene invece registrato in Lettonia, il piu’ basso a Malta, quando nell’intera Unione il numero di chi decide di sciogliere il proprio matrimonio e’ cresciuto. Nel 1990 ci sono infatti stati 1,6 divorzi ogni 1000 persone, 1,8 nel 2000 e 1,9 nel 2009. L’Italia si difende con meno di un divorzio ogni 1000, ovvero lo 0,9%, quasi allo stesso passo di Irlanda (0,7%) e Malta (0,1%).
La decrescita dei matrimoni nell’Ue e l’aumento dei divorzi si riflette tuttavia anche sull’aumento del numero di bambini nati al fuori del matrimonio. Nel ’90 tra i Ventisette la cifra si attestava al 17%, rispetto al 27% del 2000 e del 40% nel 2011.
Di recente, le percentuali piu’ elevate sono state registrate in Estonia (60%), Slovenia (57%), Bulgaria e Francia (entrambe 56%). Le piu’ basse in Grecia (7%), Cipro (17%) e Polonia (21%). Boom anche dell’Italia, che dal 6,5% del 1990 e 9,7% del 2000 passa persino al 23,4% di bambini nati fuori dalle nozze.